Secondo quaderno della cronistoria del teatro siciliano, corredato di altri apporti critico-estetici, di altre illustrazioni in b.n. f.t. pregevoli e rare e di altri aneddoti su due dei più importanti personaggi del teatro siciliano (53e). Segni d'uso ai piatti della coperta con minute e marginali fioriture sparse anche alle pagine che non ledono la leggibilità del testo.
In questo secondo quaderno sulla cronistoria del teatro siciliano, corredato di altri apporti critico-estetici, di altre illustrazioni pregiate e rare e di altri aneddoti sempre più tendenti alla dimostrazione del mio assunto: «Musco, grande umorista», ho curato anche che il materiale risulti più fuso e puntualizzato che non nel primo: «Musco visto dal suo primo attore giovane». Mi spiego: considerando che il lettore moderno, se non il lettore, tutto degno delle parole incrociate e dei romanzi a rotocalco, «Promessi Sposi» e «Divina Commedia» compresi, ai nostri chiari di luna di raffinatezze neurotiche, sarebbe subito andato in cerca degli aneddoti «spassosi, ridanciani, gustosissimi, da far crepare dalle risa» (sono aggettivi dei critici), nel primo quaderno fui punto dalla malinconica vaghezza di inserire fra gli apporti di peso e tono critico diversi aneddoti luminosi ed illuminanti la mia asserzione, nella pia speranza che quelle notazioni e compenetrazioni, fra esplorazioni ed escursioni estetiche, venissero anche lette di buon gusto. Una trappola, dunque, per il lettore superficiale moderno. (...) [Nino Zuccarello]