La dura realtà della sua infanzia, intrisa di dolore e di fatica, Sciascia la nutrì dei fantasmi dello schermo. Su quel pezzo di tela bianca, quei volti spiritati, quegli strani personaggi e le loro storie - men che ombre tremolanti - lo ammaliarono e, nel contempo, lo turbarono a lungo e in modo indelebile, fino a spingerlo da adulto sulle loro tracce lungo la strada di Bercy. Che cosa è lo spettatore cinematografico, se non un'ombra che guarda altre ombre, che confonde la propria ombra - e cioè la propria esistenza - con quelle altre ombre che la luce proietta da dietro le sue spalle? E le ombre dello schermo, vacue e perturbatrici, custodi di ingannevoli segreti infantili, resisteranno dietro la pagina sciasciana, pronte a riaffiorare al costante richiamo della memoria in una commistione di realtà e finzione, di sogno e verità.Il remoto esercizio di spettatore da loggione, vissuto tra baldoria e incantamento, porterà Sciascia a vedere il mondo oltre la traiettoria del fascio di luce diffuso dal ronzante proiettore del suo cinemino di Racalmuto, osservatorio privilegiato, quest'ultimo almeno per quelli della sua generazione, in un piccolo paese, isola nell'isola. Orizzonte illimitato, varco supremo alle vie dell'esistenza.Così il "vedere" e il "sapere" si intessono nelle sue opere in un viluppo inestricabile tale da far dire allo scrittore che il suo modo di fare racconto, di narrare, è più debitore verso il cinema che verso la letteratura. Dal canto suo, il cinema italiano degli ultimi decenni, e in special modo quel filone che si è mosso nel segno dell'impegno civile, ha interrogato puntualmente Sciascia. L'influenza morale e ideologica e il peso della narrativa dello scrittore di Racalmuto hanno avuto una funzione vivificatrice su una nutrita serie di film e di registi che hanno puntato le loro forze creative spingendosi verso zone proibite di avvenimenti della storia passata e presente destinati a essere rimossi o collocati in terra di nessuno. Grazie alle storie costruite dal nostro scrittore, che si accordano perfettamente al cinema - a un cinema che voglia testimoniare le contraddizioni della realtà - spesso sono stati aperti pubblici dibattiti su avvenimenti chiave della storia dello sviluppo dell'Italia democratica e civile.Il costituirsi nel tempo di un cospicuo e qualificato corpus filmico di matrice sciasciana, nonché il rinvigorito interesse negli anni recenti verso il suo modo di raccontare da parte dei cineasti e la stessa scomparsa dello scrittore hanno fatto maturare l'occasione per una riconsiderazione critica sull'argomento. È intendimento, pertanto, del presente volume, che si avvale dei contributi di eminenti studiosi di cinema e di letteratura, degli sceneggiatori e dei registi dei suoi romanzi, individuare le trame e i fili nascosti di quell'antica sintonia tra immagine e scrittura nell'opera di Sciascia e avviare una prima complessiva ricognizione dei molteplici aspetti che lo scrittore siciliano ha intrattenuto con la settima arte e, di converso, sottolineare quanto il narrare cinematografico sia debitore nei confronti dei suoi libri e delle sue tecniche narrative. [Mario Patanè]
Sezione bibliografica specialistica dedicata al cinema siciliano, comprendente film girati, ambientati o prodotti in Sicilia, oltre a opere cinematografiche o di critica ispirate da autori siciliani.
Cinema siciliano
Thematic library
Description
Libro
Details
Leonardo Sciascia
N. d.
Nino Genovese, Sebastiano Gesù
Nota di Mario Patanè (direttore artistico)
Incontri con il cinema
Giuseppe Maimone Editore
Catania
1992
978-8877510631
192
Brossura
21 x 1,8 x 30 cm
880 gr
ISBN-10: 8877510633
Cat. BCS-L-137
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