Nei primi anni di vita del cinema - a partire da quel fatidico scorcio del 1895, che vide le prime proiezioni pubbliche parigine del Cinématographe Lumière, fino agli anni Dieci - l'Italia fu caratterizzata dal moltiplicarsi delle iniziative di proiezione e di realizzazione: stava nascendo lo spettacolo cinematografico. Gli operatori al servizio dei Lumière già negli anni 1896/97 raggiunsero anche le località minori della provincia, al Sud come al Nord, sollecitando l'interesse di fotografi professionisti o dilettanti locali. Costoro si procurarono poi a loro volta le apparecchiature necessarie, trasformandosi essi stessi in esercenti e a volte anche in produttori.La nascita dell'industria cinematografica nel nostro Paese coincise quindi con l'avvento e il diffondersi di un cinema municipale, che trovava certo i suoi centri più importanti a Torino e a Roma, ma che risultava variamente attivo anche a Milano, a Genova, a Venezia, a Catania, o in piccoli centri come Albano Laziale e Velletri. Questa tendenza policentrica del settore produttivo del cinema italiano e il progressivo costituirsi di uno spettacolo che trovò spazio prima nei baracconi degli ambulanti e poi in una rete consistente di sale stabili ha reso oggi di particolare attualità, ai fini della ricerca storica sul cinema muto italiano, la ricostruzione delle iniziative cinematografiche e l'identificazione dei pionieri che vi si dedicarono, effettuate città per città, regione per regione: sia per poter arrivare a un quadro d'insieme sempre più articolato e completo, sia per riscoprire e valorizzare una serie di personaggi, pionieri intraprendenti, a volte anche geniali, rimasti fino a oggi sconosciuti, ma che variamente contarono nella storia di ogni città e, insieme, negli orientamenti generali della nostra cinematografia. È dal riconoscimento di questi dati di fatto e di queste esigenze largamente diffuse che negli ultimi anni sono partite alcune coraggiose iniziative di enti pubblici locali, i quali, giovandosi del lavoro di giovani e meno giovani studiosi, hanno appoggiato e finanziato ricerche specifiche, arrivando ad allestire, con i documenti così riportati alla luce, alcune mostre che hanno suscitato interesse non solo in ambito locale: come quelle organizzate nel 1981 a Pesaro e a Reggio Emilia (quest'ultima impegnata allora soprattutto sul fronte dello spettacolo ottocentesco, all'insegna della «Fiera delle meraviglie») e quella aperta poco più di un mese fa a Rimini.Rispetto a questi precedenti, l'iniziativa odierna dell'Assessorato alle istituzioni culturali e della Biblioteca municipale «A. Panizzi» di Reggio Emilia - che si sono nuovamente affidati alla paziente, competente opera di Flavia De Lucis, già responsabile della citata «Fiera delle meraviglie» - assume una connotazione molto più marcata e incisiva, con iniziative in certa misura esemplari. (...) [Aldo Bernardini]
Sezione dedicata a una bibliografia specialistica e selezionata che analizza il cinema muto italiano, ampliando la sua portata oltre i confini nazionali.
Cinema muto
Thematic library
Description
Libro
Details
C'era il cinema
L'Italia al cinema tra Otto e Novecento (Reggio Emilia 1896-1915)
Flavia De Lucis (a cura di)
Aldo Bernardini (Introduzione)
Mostra storico-documentaria
edizioni Panini | Comune di Reggio Emilia - Assessorato alla cultra - Biblioteca Municipale "A. Panizzi"
Reggio Emilia
1983
978-8876860126
156
Cartoncino
23,9 x 1,2 x 21,9 cm
630 gr
Cert. 65653
Cat. BCS-CM-012
STAI SVOLGENDO UNO STUDIO O DELLE RICERCHE
Vuoi consultare o esaminare i materiali dei fondi archivistici?
Pianifica subito una sessione di approfondimento per il tuo progetto.