Di tutti i fenomeni di informazione, siano essi di carattere spettacolare, culturale o scientifico, l'origine e lo sviluppo del cinema è indubbiamente il più caratteristico di questo XX secolo.Il primo dato che accosta il cinema al suo tempo è lo strettissimo legame che ha con la “macchina”; nessun altro fenomeno di comunicazione si evolve con il perfezionamento di questa. L'informazione diventa sempre più complessa quanto più il processo di perfezionamento della macchina è portato avanti. Solo la televisione, quando il perfezionamento della “macchina-cinema” viene portato al parossismo, può vantare una più elevata forza d'urto e di penetrazione sulla massa. In effetti, però, questa penetrazione è più frammentaria che costante, in quanto l'informazione viene a risolversi nel tempo. Se si considera che un fenomeno filmico ha la possibilità di essere visionato, in teoria e in molti casi anche nella pratica, per dieci o venti anni, il cinema, dunque, acquista tutta la sua importanza, siccome il fenomeno può in effetti essere definito il più popolare.Si prospettano a questo punto in tutta la loro complessità le possibilità proprie del fenomeno cinema. L'attuale “civiltà delle immagini” trova una sua ragione storica proprio nella condizione che il cinema ha portato nella società. L'inerzia, quella particolare forma di attenzione ricettiva che si riscontra nell'uomo oggi, è da attribuirsi all'educazione visiva ricevuta e filtrata attraverso le generazioni.L'attenzione di specie romantica o classica era la forza di pensare, fantasticare, rielaborare una “realtà” di “seconda mano” che veniva rappresentata nella grafia di una frase e poi, acquistando corpo, nella mente dell'uomo. L'immagine imposta sulla tela, sfruttando la specie di un principio psicologico, cioè una capacità minima riflessiva, riesce a presentare la “prima copia” di una realtà. La testimonianza dell'uomo diventa passiva, le sue possibilità di reazione sminuiscono e gli è agevole adattarsi pacatamente alle cose, ai fatti che ormai evidentemente gli sono davanti.Il condizionamento può essere tanto forte che è facile considerare il passaggio all'immedesimazione. (...) [Gian Luigi Rondi]
Sezione dedicata a una bibliografia specialistica e selezionata che analizza il cinema muto italiano, ampliando la sua portata oltre i confini nazionali.
Cinema muto
Thematic library
Description
Libro
Details
Introduzione al cinema inglese
N. d.
Enrico Carlo Zambelli
Gian Luigi Rondi
N. d.
Edizioni Cinema Sera
Napoli
1967
N. d.
72
Cartoncino
18,8 x 0,8 x 20,4 cm
170 gr
Cert. 05464
Cat. BCS-CM-042
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