Nel 1912 il cinema italiano si trovò in una fase di grande espansione produttiva, nel mercato interno e nei principali mercati esteri, caratterizzandosi per la molteplicità e la varietà delle offerte, alimentate da un numero di società grandi e piccole disseminate per tutto il penisola, e per l'impegno con cui, soprattutto nel secondo metà dell'anno, esplorò le potenzialità del lungometraggio; anche se la parte più consistente della produzione restò ancora il corto e il medio metraggio. Le maggiori società mostrarono una certa prudenza nel puntare le loro carte in una direzione che non era ancora ben chiara se si doveva ritenere economicamente vantaggiosa (anche per le resistenze che erano presenti in alcuni importanti mercati esteri, come quelli anglosassoni). Gli stessi osservatori di questa novità, che tende a cambiare i meccanismi della realizzazione e le abitudini già da qualche anno radicate nel pubblico che frequenta le sale, non mancano nemmeno tra i nostri critici: alcuni dei quali (il napoletano Aniello Costagliola ne è un tipico esempio) stroncarono pressoché sistematicamente tutti i film più lunghi del normale. Si tenga presente che il "normale" nel 1912 è ancora quello del cortometraggio, cioè del film non più lungo di uno bobino di 200/250 metri; e che, mentre è del tutto assente la nozione di mediometraggio, quella di film o lungometraggio è ancora molto incerta, sia tra i produttori sia nel pubblico. Non c'è dunque da meravigliarsi che, nelle "frasi di lancio" come nei commenti dei critici, un film in 2-3 bobine (tra i 400 e gli 800 metri) venga senz'altro fatto rientrare nel nuovo catalogo del lungometraggio; anche se per noi, col senno del poi, e sia pure tenendo conto delle differenze d'epoca e di costume, vi rientrerebbe solo un film di lunghezza vicino o superiore ai mille metri. Ed è d'altro canto soprattutto nell'ambito di quest'ultima dimensione che rientrano i film anche artisticamente più significativi e innovativi dell'anno cinematografico.Verifichiamo subito quanto stiamo dicendo addentrandoci nell'analisi di quanto accade nel cinema italiano nel corso del 1912.L'ossatura del nostro sistema produttivo - che nel corso dell'anno fa uscire ben 815 titoli nel solo campo del film di finzione (al quale è limitato questo nostro lavoro) rimane affidato alle società di più antica tradizione e di più consolidata esperienza: di gran lunga in testa troviamo la romagnola Cines (250 titoli) seguita dalle torinesi Ambrosio (150) e Itala Film (74), dallo milanese Milano Films (72), e poi - ancora a Torino - dalla Pasquali & C. (65); seguono, nell'ordine, un'altra società torinese di recente costituzione, la Savoia (con 60 titoli) e, distanziata, l'Aquila Films (con 27). Ma nel 1912 muovono i primi passi varie nuove società: alcune destinate a prosperare negli anni successivi - come le romane Celio Film (costituita in marzo dall'operatore Gioacchino Mecheri e dal marchese Alberto del Gallo di Roccovergine e diventata poi, dal 28 agosto, anonima per azioni), fino all'inizio legato alla Cines, di cui diventerà una specie di sottomarca, e Roma Film (nota per iniziativa di una società di distribuzione, di proprietà di Luigi Gorborino e Augusto Turchi); come la Volsco Film di Velletri (società anonima promossa il 18 gennaio 1912 dal prof. Almochilde Ponti); o come il torinese Centauro (costituito per iniziativa dell'ingegnere Dorio Omegno sulle ceneri dell'Unitas) - e oltre a più effimere e occasionali, come il Tripoli Film di Roma o il Tebro Film di Albano Laziale. (...) [Aldo Bernardini]
Sezione dedicata a una bibliografia specialistica e selezionata che analizza il cinema muto italiano, ampliando la sua portata oltre i confini nazionali.
Cinema muto
Thematic library
Description
Libro
Details
Il cinema muto italiano
I film degli anni d’oro. 1912 – Prima parte
Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli
Aldo Bernardini (Prefazione)
Biblioteca di Bianco e Nero
CSC - Centro Sperimentale di Cinematografia, Roma / Nuova ERI - Edizioni Radiotelevisione Italiana, Torino.
Roma - Torino
1995
N. d.
348
Cartoncino lucido
16,2 x 1,7 x 24 cm
615 gr
ISBN-10: 8839709177
Cat. BCS-CM-061
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