Sezione riservata a una bibliografia curata e specialistica che esamina il precinema.

logo biblio

Precinema

Thematic library

Pubblico e cineteche. Nuove frontiere del lavoro educativo all’uso del cinema

, , , ,

Description

(...). Da tali constatazioni scaturisce, a nostro parere, che per ragionare e per intervenire, oggi, in relazione ai problemi dell'organizzazione della cultura, è indispensabile praticare e sviluppare la pacifica rivoluzione culturale, intrinseca al movimento storico che è in atto dal 1968 nel nostro paese. Questo movimento forte e irreversibile non è stato sepolto dal perverso rincorrersi della violenza e della repressione, né dalla restaurazione. Riscontriamo attualmente segni di vitalità in ambiti diversi ed in modi non omogenei, talvolta anche contraddittori; e fortemente tali. E tuttavia, a nostro parere, i connotati sono permanenti nelle lotte operaie. Nella produzione culturale sembra di poter riconoscere certe sembianze nella scoperta del pubblico, riscontrabile in alcune forme teatrali, nella pratica musicale, nell'uso della radio e nelle arti figurative.Il fatto che proprio il cinema sia, oggi, un deserto di lotte e di creatività è un dato significativo per chi intenda pensare ai criteri costitutivi di cineteche regionali. Da un lato, attraverso la proliferazione delle antenne private, abbiamo un pubblico del cinema sterminato (si parla già oggi di circa 6 miliardi di spettatori). Dall'altro lato, attraverso lo sviluppo tecnologico, gli autori sembrano avere possibilità altrettanto sconfinate di espressione a basso costo. Ma, mentre la cosiddetta audience - esposta ai raggi freddi delle TV private e pubbliche - si riproduce tanto mostruosamente quanto a livelli di consapevolezza più bassi di quelli passivizzati dal vecchio esercizio cinematografico, gli attori sembrano sparire in quanto tali, e cioè come persone in grado di agire (aumentare) il patrimonio collettivo della sensibilità e dell'intellettualità. Sulla loro autorità prevalgono il «film-spazzatura» e la «critica-mondezza».Praticare la rivoluzione culturale del '68 non vuol dire, dunque, restituire le attese del passato a una dinamica che ha superato le ingenuità "sessantottesche". Significa invece scoprire, valutare e organizzare le vene più fondate, ricche e propulsive d'innovazione, ponendosi con scelte precise di fronte ai nuovi problemi. Ed è sulla base di linee metodologiche tendenti a una ricerca di prospettiva che dobbiamo muoverci per capire ed agire in relazione alla costituzione delle cineteche regionali. Ciò vuol dire non farsi schiacciare dal presente, ma riflettere e - soprattutto - costruire per il futuro. Non sempre - anzi raramente - si riscontrano impegni innovatori. È di moda praticare il valet quantum vendi potest e celebrare i fasti del Mercato. (...) [Fabio Masala]

Libro

Details

Titolo:

Pubblico e cineteche

Sottotitolo:

Nuove frontiere del lavoro educativo all'uso del cinema

Autore / Curatore:

Filippo M. De Sanctis, Fabio Masala

Prefazione / Postfazione / Appendice:

N. d.

Collana / Evento:

Biblioteca Cinematografica

Editore:

Bulzoni Editore

Città:

Roma

Anno:

1983

ISBN:

N. d.

Pagine:

216

Copertina:

Cartoncino

Dimensioni:

15,5 x 1,3 x 20,8 cm

Peso:

240 gr

ISSN / EAN / Altro codice:

Cert. 01822

Note:

Cat. BCS-PR-034

STAI SVOLGENDO UNO STUDIO O DELLE RICERCHE

Vuoi consultare o esaminare i materiali dei fondi archivistici?

Pianifica subito una sessione di approfondimento per il tuo progetto.

Teche

Correlate