Perché una mostra tematica e perché proprio il tema dell'amore? Perché il tempo "è tutto attaccato", come suona un proverbio bergamasco. Un tempo senza direzione precisa, un tempo espanso dove il passato può prevalere sul presente o dove viceversa il presente sopraffà il passato e apparentemente lo annulla. Tutto è attaccato: la storia e la sua interpretazione da parte degli storici, che si differenzia a seconda delle epoche. Tutto è attaccato anche l'arte, e ben aveva ragione Lionello Venturi quando diceva a me, giovane studente, che per capire Picasso non è indispensabile partire da Giotto; si può benissimo partire da Picasso e scoprire Giotto.Arte, storia e, aggiungo, scienza sono tutte legate, "attaccate" bergamascamente. L'avventurarsi in mostre tematiche offre l'occasione di proporre insospettati confronti sia nello spazio espositivo, giustapponendo opere classiche a produzioni contemporanee, sia nello spazio mentale dei visitatori, che possono essere stimolati a far riemergere sedimenti stratificati nella loro memoria.La mostra tematica è carica di sorprese e più dinamica, anche se più rischiosa della tradizionale mostra monografica o di dipendenza. Sono due cose completamente differenti: nella monografia prevale la metodologia classificatoria da molti erroneamente definita "scientifica" (meglio lasciare questo aggettivo alla scienza vera e propria e parlare piuttosto di metodologia "storica"); nelle mostre tematiche il metodo, o meglio i metodi, sono più legati alla fantasia e alla creatività, con il conseguente pericolo di maggiori errori e anche di maggiori successi.Basti pensare alla coraggiosa sfida di Pontus Hulten con la sua Parigi collegata a New York, Mosca, Berlino e alla stessa Parigi, o alla illuminata scelta di Maurizio Calvesi quando propose per la Biennale di Venezia il tema "Arte e scienza". Una delle migliori Biennali di questi ultimi decenni alla quale ebbi la fortuna di partecipare è stata la sezione dedicata allo "Spazio".A proposito di spazio, vorrei aggiungere che un luogo espositivo come la Mole Antonelliana si adatta ben più a una fantasia sull'amore che a una biografia di un grande pittore. L'architettura qui ti guida in un percorso apparentemente obbligato ma allo stesso tempo ricco di rinvii e di risonanze. (...) [Giulio Macchi]
Sezione riservata a una bibliografia curata e specialistica che esamina il precinema.
Precinema
Thematic library
Description
Libro
Details
L'amore
Dall'Olimpo all'alcova
Giulio Macchi (Ideazione e regia)
Marziano Marzano
Mostra omonima (Mole Antonelliana di Torino (29 maggio- 4 ottobre 1992) sulle arti figurative correlate al nesso, con ampio focus sul precinema e cinema.
Nuove Edizioni Gabriele Mazzotta
Milano
1992
978-8820210304
336
Brossura
16,8 x 2,9 x 24 cm
1,140 kg
ISBN-10: 8820210304
Cat. BCS-PR-043
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