Ancora una volta, a proposito di Sicilia, cinema e letteratura, Gesualdo Bufalino notava che "una controprova elementare potrebbe aversi giocando a sottrarre dal patrimonio filmico nazionale le immagini più gloriose suggerite dal suo lavoro". Le immagini ai lati della trama, Salvatore Giuliano, Divorzio all'italiana e via dicendo, immaginate, avevano per avventura fossero perdute: quale impoverimento, quale dolorosa amputazione!È bella questa intuizione di Bufalino: se perdessimo queste immagini, saremmo tutti più poveri, culturalmente e intellettualmente. E le immagini sono quelle della pellicola, trascinate dall'operatore nella sala, ma sono anche quelle che stanno attorno alla pellicola, nel cosiddetto "parafilmico", in una "macchina-cinema" che, a differenza del puro testo filmico, sta in tutto l'apparato a monte e a valle del prodotto. Sta nella pubblicità, nei flyer, nei trailer ed anche nei manifesti, che sono entrati a buon diritto nella storia del cinema come elementi fondamentali per la ricostruzione di un periodo e di un'epoca. Ricordo ad esempio un saggio di John O'Connor che ricostruiva la storia de La più grande avventura di Ford anche attraverso la campagna pubblicitaria; ma anche come "testi" in sé e aborazioni di alto artigianato quando non d'arte che meritano di essere analizzate dallo storico come dal filmologo.Oggi i manifesti cinematografici e la storia stanno dedicando una certa attenzione: cito in ordine sparso un volume dedicato da Giovanni Bogani a Silvano Campeggi (Come dipinsi il cinema), un altro di Roberto Campari su Anselmo Ballester (La magia del manifesto cinematografico), un altro ancora sui manifesti tipografici della Cineteca italiana di Milano, ecc. La mostra curata da Sebastiano Gesù e questo volume che ne è la registrazione e la testimonianza sono più preziosi. Sono più "ammalianti", come suggerisce il titolo Cinematografie siciliane, omaggio metaforico a Mala (film del '46 di Giuseppe Amato, con Anna Proclemer, Vlada Dens e Rossano Brazzi), ma anche indiretto omaggio al nostro Bufalino e alle sue tante "malie" (manie) cinefile, quelle così bene espresse nel suo L'enfant du Paradis. Mostra e volume sono preziosi, dico, perché permettono di entrare in un'altra dimensione e cominciare un viaggio dentro il cinema siciliano: quello ispirato da Sciascia, quello girato in Sicilia o quello creato da registi siciliani. Un cinema che è stato sempre uno dei leitmotiv del "Catania Film Festival", attento a registrare ed analizzare tutto il girato antico e contemporaneo nel vasto scenario siciliano. (...) [Vito Zagarrio]
Sezione bibliografica specialistica dedicata al cinema siciliano, comprendente film girati, ambientati o prodotti in Sicilia, oltre a opere cinematografiche o di critica ispirate da autori siciliani.
Cinema siciliano
Thematic library
Description
Libro
Details
Cinemalie siciliane
N. d.
Sebastiano Gesù
Vito Zagarrio
Girando le pagine 2
Edizioni Salarchi Immagini
Comiso (Ragusa)
2003
N. d.
96
Brossura
21,6 x 0,9 x 26,9 cm
510 gr
N. d.
Cat. BCS-L-118
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