All’interno della storia del cinema muto italiano, il 1913 rappresenta un anno di continuità in cui si prosegue sulla linea di sviluppo produttivo impostata nei due anni precedenti. Si diversificano sempre di più i generi cinematografici e si alimenta l’esportazione all’estero puntando al massimo sviluppo del lungometraggio, formula già affrontata e sperimentata a partire dal 1911. E’ grazie al lungometraggio che l’Italia raggiunge uno stabile successo, favorito anche dalla speciale valorizzazione di alcune attrici italiane che entrano a far parte della scena divistica internazionale. Nel 1913, inoltre, si istituisce in Italia il primo organo di censura per il cinema: l”Ufficio centrale di censura” deputato alla concessione della licenza di rappresentazione dei film. Il visto di censura, registrando la “prima proiezione pubblica”, diventa peraltro a partire dal 1913 una delle fonti più attendibili e più largamente utilizzata dagli studiosi per la datazione del film. (...) [Aldo Bernardini]
Il volume – apparso inizialmente come numero speciale della rivista Bianco & Nero – è il primo tomo dedicato al 1913. Essenzialmente costituito da schede filmografiche (in ogni singola scheda si riportano le notizie sui crediti e sul cast, i dati di censura, le lunghezze delle copie, i soggetti e le recensioni, i nomi delle società di produzioni ed i titoli alternativi dei film) è corredato da un sistema di indici che agevola la consultazione dell’opera.