(...). Una coppia di disegni di un soggetto ripreso da due punti di vista, lontani tra loro almeno sei centimetri (distanza interpupillare), se osservata con uno speciale lettore binoculare, offre una suggestiva illusione di rilievo. L'invenzione ebbe un certo successo, che però venne esaltato soltanto con l'applicazione della fotografia al marchingegno di Wheatstone.La stereoscopia all'inizio alimentò persino il mercato pornografico, per l'effetto quasi tattile della lettura binoculare, una sensazione che la olografia ha reso ulteriormente sorprendente, sino al limite della "verità" realistica, "misteriosa" però, come l'aveva immaginata De la Roche. L'ottico Jules Duboscq e il collega Soleil, con l'aiuto teorico dell'abate Moigno, infine presentarono lo strumento magico dello stereoscopio all'Esposizione Universale di Londra del 1851, con uno straordinario successo popolare; ne rimase suggestionata anche la Regina Vittoria, ed ebbe in dono da Moigno uno strumento e alcune immagini di paesaggio. Lo stereoscopio e una collezione di stereogrammi (paesaggi, costumi esotici, ecc.) furono da allora immancabili nei salotti, come oggi l'apparecchio televisivo.Con la tecnica al collodio e la possibilità di stampare le immagini su lastre di vetro albuminate, alimentò l'effetto realistico degli stereogrammi, anche proiettabili; il successo commerciale fu definitivo nella seconda metà dell'800, quando le ditte di apparecchi fotografici misero sul mercato decine di modelli in concorrenza, specialmente per la leggerezza e il formato, sempre più ridotto, come quelli proposti da Jules Richard nel 1900: la "Jumelle stéréoscopique" e il "Vérascope", con i quali, suggeriva una pubblicità, "on éprouve sur la rétine l'illusion absolue de la réalité"; cosa pretendere di più, in attesa del cinématographe e della televisione?Lo stereoscopio, nel frattempo, aveva battuto persino l'Aletoscopio di Ponti e altri analoghi strumenti per "vedere in rilievo" e con effetto "diurno-notturno"; la semplicità dell'apparecchio stereoscopico, composto da una semplice camera a due obiettivi, fu infine vincente. Il "merveilleux Vérascope" costava soltanto 175 franchi nei primi anni del Novecento e venne subito accoppiato a un altro strumento, il "Taxiphote", uno "stereoclassificatore", che conteneva gli stereogrammi trasparenti e consentiva di organizzarli in sequenza e di proiettarli anche a un grande pubblico, per spettacoli e conferenze illustrate, che precedono quindi il cinematografo. (...) [Italo Zanner]
Sezione riservata a una bibliografia curata e specialistica che esamina il precinema.
Precinema
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Libro
Details
Il fascino discreto della stereoscopia
Venezia e altre suggestive immagini in 3D. Dallo Stereoscopio al View-Master (1850-1950)
Carlo Alberto Zotti Minici
Italo Zannier (Introduzione)
Collezione Minici Zotti - Un Museo di Magiche Visioni
Grafiche Turato S.a.s. / Collezione Minici Zotti
Padova
2003
N. d.
192
Brossura
24 x 1,7 x 21,8 cm
640 gr
Cert. 00787
Cat. BCS-PR-016
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