È sempre esistita una Sicilia passiva, oggetto della narrazione visiva. Come meretrice sopita, ha lasciato che mille occhi meccanici la scrutassero in ogni suo angolo, facendosi imprimere su milioni di chilometri di pellicola che l'hanno resa merce da esibire in sale buie.Lei si è offerta nuda, mostrando il suo aspetto contraddittorio: da una parte la landa brulla per l'arsura, poco più in là il giardino rigoglioso. Una natura che ha trasmesso ai suoi figli, dei quali ha condiviso il destino. Per lei quello di divenire il più grande set cinematografico d'Europa; per i suoi abitanti, quello di rimanere troppo a lungo mere comparse.La Sicilia è divenuta così convenzione narrativa, cliché. Terra assolata in cui si muove l'umanità dolente, che si rinvigorisce quando l'onore ferito pretende vendetta e sangue, per poi tornare mestamente a trincerarsi dietro la spessa coltre dell'omertà. Uno stereotipo arricchito dalla passionalità che l'uomo siciliano arrecherebbe già nel suo codice genetico, come la penna di Brancati ha sostenuto.Un erotismo grezzo con venature bucoliche che Verga ha riconosciuto anche nelle donne siciliane. Certamente diseguale è stato il livello artistico di questa visione della Sicilia resa dai cineasti. Se in passato c'è stato il rigoroso realismo di Visconti, si è invece dovuto assistere negli ultimi anni al saccheggio della cronaca criminale quotidiana dell'isola, in nome di un cinema di impegno civile non sempre condivisibile e, dopo ancora, di un neorealismo becero mosso unicamente dalle ragioni del botteghino.In questo quadro ai siciliani non è rimasto altro che fare da comparsa e da spettatori. Hanno prestato il loro volto smagrito, solcato da profondi i segni scavati dal sole torrido e impietoso. Oppure hanno affollato le sale chiassosi quando hanno visto la loro realtà emergere da un fascio di luce, trasfigurata secondo il gusto del cineasta di turno.Ma nel lento procedere degli ultimi dieci anni, in diversi luoghi dell'isola, i siciliani hanno iniziato a riappropriarsi dell'immaginario che loro appartiene più che agli altri. Sono usciti dall'inquadratura per mettersi dietro la macchina da presa, iniziando a muoverla seguendo la propria sensibilità. Maturando, alcuni hanno iniziato una difficile rilettura della storia dell'isola, quella vera, che pochi hanno raccontato fedelmente. Altri hanno preferito sprigionare l'onirico o recuperare le tradizioni.Tutti però hanno acquisito la dignità di soggetto narrante e "filmante". La nascita di una generazione di cineasti siciliani nella terra più sfruttata dal cinema ha il sapore di una rivoluzione culturale. Non più i siciliani a capo chino: adesso hanno sollevato la testa e guardano a se stessi con i propri occhi. [Domenico Liggeri]
Sezione bibliografica specialistica dedicata al cinema siciliano, comprendente film girati, ambientati o prodotti in Sicilia, oltre a opere cinematografiche o di critica ispirate da autori siciliani.
Cinema siciliano
Thematic library
Description
Libro
Details
Il giovane cinema siciliano
N. d.
Domenico Liggeri
Sebastiano Gesù, Nino Genovese
Evento dell'Ufficio Promozione Culturale
Comune di Paternò
Paternò (Catania)
1993
N. d.
59
Cartoncino flessibile
22 x 0,5 x 21 cm
210 gr
N. d.
Cat. BCS-L-090
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