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Il rigore del nero. Silhouettes e Teatri delle Ombre

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Description

Questa eccezionale mostra è dedicata al fenomeno a noi più noto e al tempo stesso più misterioso: quello dell'ombra. Dal momento in cui nasciamo fino all'ultimo secondo della nostra esistenza terrena, noi e le nostre ombre siamo inseparabili.Le ombre hanno sempre avuto un posto privilegiato nella mitologia e nell'inconscio, tanto che nella maggior parte delle lingue si usa la stessa parola per definire l'ombra, i fantasmi e lo spirito dei morti (come appunto succede in giavanese con la parola "wayang"). L'ombra propria di ognuno di noi viene spesso presa a simbolo della nostra anima; e l'incubo peggiore è quello di perderla, come Peter Schlemihl che scioccamente la vende.Fino alla fine del XIX secolo, certi russi superstiziosi si dicevano certi che se un artista ritrasse il proprio profilo, sarebbe morto entro l'anno. Questo incubo viene spesso mostrato nei film dell'orrore, fin dai tempi dell'Espressionismo tedesco. Gli spettacoli che si basano su giochi d'ombra sono antichi quanto la luce del sole e del fuoco. Non è difficile immaginarsi qualche ragazzino dell'età della pietra che incanta o spaventa le proprie sorelle ricreando, sui muri della caverna, con l'ombra delle sue mani, forme di uccelli o di mostri. Dopo tanti millenni ci meravigliamo ancora di queste "ombromanie" e non è un caso che i più famosi maestri in questo campo, Félicien Trewey e David Devant, siano poi diventati dei pionieri del cinema.Le origini del teatro delle ombre si perdono nella notte dei tempi. Il teatro delle ombre cinesi, col suo mitico repertorio che va dall'opera alla tradizione buddista e taoista, si fa risalire all'XI secolo; nella sua rappresentazione di trasformazioni magiche e elementi sovrumani - adatti soprattutto alle ombre dei burattini - si possono intravedere le radici dei film sulle arti marziali. Benché il teatro delle ombre cinesi abbia il termine generico di "Ombres Chinoises", è probabile che esso sia stato preceduto da una simile forma di origine indiana, la "coyonatoko", il cui repertorio si basa sugli episodi mitici del Mahabharata e del Ramayana. In questa mostra si può ben vedere il percorso del teatro delle ombre: la tradizione indiana più che non quella cinese dominava il Sud Est Asiatico, grazie ai tanti legami commerciali e culturali tra le due regioni, così come avvenne per l'induismo a partire dal IV secolo. (...) [David Robinson]

Libro

Details

Titolo:

Il rigore del nero

Sottotitolo:

Silhouettes e Teatri delle Ombre

Autore / Curatore:

Laura Minici Zotti (a cura di)

Prefazione / Postfazione / Appendice:

David Robinson (Prefazione)

Collana / Evento:

Mostra omonima realizzata dalla Fondazione Giuseppe Lazzareschi, Porcari (Lucca), 17 febbraio-31 marzo 2007.

Editore:

Museo del Precinema - Collezione Minici Zotti

Città:

Porcari (Lucca)

Anno:

2007

ISBN:

N. d.

Pagine:

74

Copertina:

Cartonata rigida

Dimensioni:

21,5 x 1,2 x 21,6 cm

Peso:

450 gr

ISSN / EAN / Altro codice:

Cert. 00912

Note:

Cat. BCS-PR-014

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