La Lanterna Magica ha una lunga storia che, proprio come una fiaba, quasi si perde nella notte dei tempi. La "grande avventura della visione" inizia già con gli studi di Leonardo e di Leon Battista Alberti sulla Camera Oscura. Dalla metà del Cinquecento, gli sforzi in direzione della riproduzione dell'immagine e dell'allargamento delle possibilità di visione dell'occhio umano sono innumerevoli e, nei secoli a seguire, hanno per protagonisti eccellenti scienziati di grande fama come Ignazio Danti, Giovan Battista Della Porta, Johannes Scheiner, Athanasius Kircher, l'abate Nollet, Étienne Gaspard Robertson, l'abate Moigno, fino ai moltissimi studiosi dell'Ottocento che perfezionano e ampliano la ricerca per arrivare alla nascita del Cinema, la "Settima Arte" del nostro tempo.Ma è ancor più importante, al fine di ricostruire una mappa del diffondersi della "buona novella visiva", fare riferimento alla grande quantità di lanternisti ambulanti che dal Settecento in avanti portano le nuove meraviglie delle loro macchine rudimentali, ma comunque capaci di ammaliare e sorprendere, nelle piazze, nelle strade, nelle fiere, nelle chiese e nei salotti di tutta Europa. Questi spettacoli raggiungono capillarmente i pubblici più diversi, sempre accolti con entusiasmo e stupore, spesso tacciati addirittura di stregoneria.Così l'abate Nollet, nelle sue "Lezioni di Fisica Sperimentale" (1756), parla della Lanterna Magica documentandone la grande diffusione e popolarità: "... Essa viene qua e là portata per le contrade: serve di trastullo ai fanciulli ed al popolo; e questo col nome da lei portato prova che i suoi effetti sono curiosi e sorprendenti... La prerogativa di questa macchina è di far comparire in grande, sopra un muro bianco o sopra una tela stesa in luogo oscuro, delle figure dipinte in piccolo sopra pezzi di sottile vetro e con colori molto trasparenti...".I soggetti di questi "vetrini" sono estremamente vari. Secondo Athanasius Kircher, accusato tra l'altro di necromanzia e stregoneria per i suoi esperimenti di illusionismo ottico e celebre in tutta Europa grazie al trattato "Ars Magna Lucis et Umbrae" (1646), si tratta per lo più di immagini giocose o terrificanti, in gran parte legate al repertorio religioso: "fait non pour distraire, mais pour persuader". Nel Seicento la Lanterna Magica assolve soprattutto a un ruolo che potremmo definire propagandistico, in quanto si presta perfettamente a suggestionare il pubblico dei fedeli con le immagini agghiaccianti e assai convincenti di tormenti infernali, miracoli e apparizioni demoniche.Con gli inizi del Settecento permane la tematica religioso-fantastica ma cominciano anche soggetti diversi. Ne dà testimonianza Rhaneus nel "Novum et Curiosum Luminarium" del 1713, dove si possono trovare vari soggetti animati tra cui mulini a vento e scene che si tolgono il cappello. (...) [Alezzandra de Nitto]
Sezione riservata a una bibliografia curata e specialistica che esamina il precinema.
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Precinema
Thematic library
Description
Libro
Details
La Lanterna Magica
Ovvero la proiezione prima del cinema
Alessandra de Nitto (a cura di)
N. d.
Le Collezioni Minici Zotti
Collezione Laura e Alberto Minici Zotti
Associazione Culturale "Mondo Niovo" per gli studi sul Precinema
1983
N. d.
38
Cartoncino
16,8 x 0,3 x 23,8 cm
60 gr
Cart. 04850
Cat. BCS-PR-035
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