Chi segue in libri e riviste, ciò che si scrive a proposito della stereoscopia, avrà constatato che oggi non si ripetono più pedissequamente le affermazioni che soltanto fino a qualche decennio fa erano considerate ormai definitive e pacifiche. Non è questo il solo caso, nella scienza, in cui anche le idee più dimostrate e accettate, dopo un periodo di successo, incontrano una critica demolitrice e, talvolta anche violentemente e rapidamente, crollano; altre volte invece vanno incontro a una lenta, ma continua ed inesorabile demolizione. Questo decorso è particolarmente frequente per gli schemi matematici, quando vengono usati per rappresentare fenomeni fisici o fisiologici, o, più ancora, psicologici.Gli schemi matematici il più delle volte rappresentano delle costruzioni troppo semplici e quindi provvisorie, perché non sempre i fenomeni naturali sono semplici. Questi schemi tuttavia vengono compresi facilmente, vengono ammirati, creduti "veri" ed adottati in piena fede. Lo smantellarli non è tanto semplice, specialmente quando essi penetrano, attraverso la scuola, in larghi strati del pubblico. Rientra in questo quadro il decorso delle idee sulla stereoscopia. Non vi è dubbio alcuno che la visione avviene per effetto delle radiazioni emesse dagli oggetti luminosi o illuminati (al buio pesto non si vede nulla) e penetrate negli occhi dell'osservatore. Si sa che l'intensità di queste radiazioni porta a vedere maggior chiarore o meno; la sua struttura spettrale porta a vedere il colore o i colori dei corpi osservati; la sua direzionalità porta a conoscere la forma degli oggetti stessi, mediante il sorprendente fenomeno (...) [Vasco Ronchi]
Sezione riservata a una bibliografia curata e specialistica che esamina il precinema.
Precinema
Thematic library
Description
Libro
Details
Mostra internazionale della stereoscopia nella fotografia e nel cinema
N. d.
Maria Adriana Prolo (a cura di)
Vasco Ronchi (Introduzione)
Mostra omonima presso il Museo Nazionale del Cinema, palazzo Chiablese, Torino.
Museo Nazionale del Cinema di Torino
Torino
1966
N. d.
64
Cartoncino
22,1 x 0,6 x 16,4 cm
150 gr
Cert. 05422
Cat. BCS-PR-037
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