(...). Si parlava di film sopravvissuti. Se si eccettuano le retrospettive europee dedicate a Lubitsch e Lang (non dimenticando però che molti fra i titoli che in Europa si considerano ormai quasi di dominio corrente sono ancora poco noti negli Stati Uniti: è il caso, ad esempio, dei Lang ritrovati in Brasile, Kampfende Herzen e Das wandernde Bild), del cinema tedesco "pre-classico" si è visto ben poco. Der Student von Prag, naturalmente; Der fremde Vogel, e qualche Asta Nielsen d'obbligo. Più raramente, Die Insel der Seligen e l'altro Max Reinhardt sopravvissuto, Eine venezianische Nacht. Brevi retrospettive, mai però circoscritte agli anni Dieci, si sono tenute dovunque in Europa, ma solo quelle di Avignone e Parigi, nel 1987 e nel 1988, hanno suscitato apprezzabile attenzione. E ancora una volta, come già si sentì dire a proposito dei russi prerivoluzionari e dei comici italiani, si è creduto che Pordenone 1990 non avrebbe avuto nulla da mostrare.Nel novembre 1987, quando Bradford Smith ci mostrò la lista dei film tedeschi consultati a Berlino per la sua tesi di dottorato, ci rendemmo presto conto che vedere tutto sarebbe stato un'impresa ardua; ora che il nostro inventario delle copie sopravvissute, riprodotto al termine di questo volume, si aggira intorno alle 600 unità, non si può più dubitare del fatto che il cinema tedesco dei primi anni sia una galassia in gran parte ignota, anche entro i confini della Germania. (...) [Paolo Cherchi Usai, Lorenzo codelli]