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Cinema muto

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Verso il centenario. 1911, la nascita del lungometraggio

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Description

All'inizio di tutta questa vicenda vi sono i fabbricanti di pellicola (vi sono tuttora). Hanno cominciato a mettere in vendita tagli di pellicola di una certa lunghezza e chi doveva utilizzarli si è prontamente adeguato. In Europa il taglio classico è di 17 metri, il caricatore della macchina Lumière li contiene comodamente; l'operatore può riprendere le sue vues girando la manovella per 55" e 25 decimi.Ma la dimensione Lumière viene presto superata, anche perché la pellicola Eastman, quella che a velocità più che doppia scorre nei kinetoscopi, ha tagli più sostanziosi. Pathé propone ben presto scene di 20 metri, qualche volta di 30; ma già nel 1899, quando queste misure si sono standardizzate, un suo non identificato regista realizza un colosso di 155 metri, L'affaire Dreyfus, sia pur diviso in otto scene vendibili separatamente. E subito dopo Ferdinand Zecca, entrato alla Pathé in occasione della grande Esposizione Internazionale del 1900, realizza una Histoire d'un crime di 115 metri in sei scene.Basta seguire l'opera di Zecca per accorgersi come un autore - Zecca era anche questo - cercasse inevitabilmente di superare gli angusti limiti del metraggio breve: nel 1907 Les sept châtiments du diable è già di 280 metri in 40 quadri, Les aventures de Don Quichotte, realizzato con ogni probabilità assieme a Nonguet, è di 430 metri in 15 quadri (quindi anche la lunghezza delle singole scene è aumentata). Nel 1903 L'epopée napoléonienne, sempre di Pathé, è di 440 metri in 20 quadri, divisa in due parti. Si tratta tuttavia di eccezioni: grandi féeries, rievocazioni storiche, vicende drammatiche spesso di grande attualità. La produzione normale di vues e scènes ha dimensioni molto più contenute.La stessa cosa accade in altre produzioni coeve, ad esempio americana e inglese. Nel 1902 Edison realizza Jack and the Beanstalk di 92 metri; i film di Porter del 1903, prodotti da Edison, sono Life of an American Fireman di 729 metri, Uncle Tom's Cabin di 386 e Great Train Robbery di 230. In Gran Bretagna Hepworth realizza nel 1905 il suo celeberrimo Rescued by Rover di 129 metri (ed è straordinario il modo in cui questa storia ricca di tensione e narrativamente compiuta sia racchiusa in una dimensione così esigua), poi Falsely Accused di 259 metri per la regia di Levin Fitzhamon. E non si tratta di casi isolati - anche se rari - se nello stesso anno Crick & Martin realizzano Drink and Repentance di 259 metri.La tendenza all'aumento del metraggio è costante: come tutti i fenomeni evolutivi procede per salti e quindi vi sono casi sporadici, mutazioni isolate, riconoscibili oggi come prodromi di uno sviluppo che diverrà evidente in seguito. (...) [Riccardo Redi]

Libro

Details

Titolo:

Verso il centenario

Sottotitolo:

1911, la nascita del lungometraggio

Autore / Curatore:

Riccardo Redi (a cura di)

Prefazione / Postfazione / Appendice:

Introduzione del curatore

Collana / Evento:

CNC - Collana di testi e studi sul cinema diretta da Lino Miccichè XIX | Rassegna: Verso il centenario, 1911. La nascita del lungometraggio, dalla XXVIII Mostra Internazionale del Nuovo Cinema.

Editore:

CNC Editore

Città:

Roma

Anno:

1994

ISBN:

N. d.

Pagine:

196

Copertina:

Cartoncino lucido

Dimensioni:

21,2 x 0,7 x 19,9 cm

Peso:

240 gr

ISSN / EAN / Altro codice:

Cert. 08865

Note:

Cat. BCS-CM-008

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