Presentando anni fa un programma di film diretti da Edwin Porter, Charles Musser notava che la circolazione di film di Edison (fino al 1908) era di gran lunga inferiore - numericamente - a quella della Vitagraph o della Pathé, pari a quella della Essanay. Anche Lubin aveva uno stock di film di tutto rispetto, mentre gli altri seguivano a una certa distanza.Oggi invece la nostra ricostruzione storica può basarsi - per quanto riguarda i primi anni del cinema americano - su un notevole fondo di film prodotti da Edison e dalla Biograph, un certo numero di film Vitagraph e pochi isolati reperti per quanto riguarda gli altri produttori. Ora la parte del leone per i primissimi anni la fa Edison, quasi che la sua piratesca politica di monopolio nei riguardi dei concorrenti si sia rivelata vincitrice a lunghissima scadenza. Tanto che è stato possibile studiare fin nel dettaglio l'opera di Porter, rintracciare le sue innovazioni o i suoi arretramenti, insomma descrivere la sua personale evoluzione all'interno di quella generale del cinema. O, meglio, no: la sua evoluzione è quella del cinema americano, proprio perché è impossibile fare dei paragoni con altre personalità contemporanee."L'anno di Porter" scrive ad un certo punto Charles Musser - e indica il 1903, l'anno di The Great Train Robbery - presentando una grande retrospettiva dedicata al regista e tenutasi nel 1978 al Museo d'arte moderna di New York. Lo studio di Porter aveva avuto inizio quell'anno a Brighton, dove, nel corso di un seminario organizzato dalla FIAF e rimasto giustamente famoso, vennero presentati 548 film 1900-1906, di cui 121 americani e ben 47 di produzione Edison. È stata la prima grande occasione per misurarsi con gli autori e i produttori americani dei primi anni del cinema; poi gli studi sono proseguiti in maniera, per così dire, individuale. Ma già al seminario di Brighton, dove erano presenti film di diversi paesi ed era quindi possibile istituire dei raffronti, affioravano altri nomi: Albert E. Smith e Stuart Blackton per la Vitagraph, Armitage e Marvin per la Biograph. Anche se la loro presenza non era sufficiente a individuare un contesto abbastanza esteso in cui collocare l'autore principale e più celebrato.Bisognava giungere al 1987 per poter effettuare un esame complessivo della produzione Vitagraph. L'occasione è stata data dalle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, che in quell'anno hanno presentato circa 100 film; secondo stime attendibili si sarebbero conservate circa 600 pellicole, piccola quota di una produzione immensa. (Basta sfogliare il catalogo pubblicato dalle stesse Giornate per rendersi conto delle dimensioni della circolazione di film; e del resto nelle riviste cinematografiche italiane - ma siamo oramai nel 1907 - i listini Vitagraph sono ricchissimi). (...) [Riccardo Redi]
Sezione dedicata a una bibliografia specialistica e selezionata che analizza il cinema muto italiano, ampliando la sua portata oltre i confini nazionali.
Cinema muto
Thematic library
Description
Libro
Details
Verso il centenario
Da Edison a Griffith
Riccardo redi (a cura di)
Nota del curatore
CNC - Collana di testi e studi sul cinema diretta da Lino Miccichè XII | Rassegna: Verso il centenario, Da Edison a Griffith, dalla XV Mostra Internazionale del Nuovo Cinema.
Di Giacomo Editore
Roma
1987
N. d.
125
Cartoncino lucido
20,8 x 0,4 x 20,4 cm
340 gr
Cert. 04465
Cat. BCS-CM-044
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