Sul margine superiore di una stampa edita ad Augsburg nella seconda metà del XVIII secolo si legge: "Collection des prospects théâtrales pour servir aux chambres obscures et autres macchine optiques." In modo analogo, alcune vedute stampate a Parigi nel corso degli stessi anni riportano nella didascalia: "Cette estampe est faite pour être vue dans l'optique," e presentano il titolo in alto scritto a rovescio. Proprio questo enigmatico titolo rovesciato è la caratteristica più appariscente delle stampe conosciute come "vues d'optique," e da esso si può partire per cercare di spiegare un fenomeno molto complesso.Un'accettabile ma parziale definizione di "vue d'optique," suggerita dalle didascalie settecentesche, potrebbe essere: una veduta ottica è un'immagine creata per essere vista attraverso un apposito apparecchio ottico, in francese chiamato "l'optique." Questo apparecchio, nella versione più semplice, era costituito da una lente fissata su un piedistallo e da uno specchio montato con inclinazione variabile rispetto alla lente. Il modo stesso di osservare queste stampe ne condizionava la concezione, per cui il soggetto e il titolo dovevano essere ribaltati rispetto alla realtà per permettere una lettura corretta, raddrizzata appunto dallo specchio.In tedesco queste stampe sono conosciute come "Guckkasten-Bild" o "Guckkasten-Blatt," immagini o fogli per scatola ottica, ponendo sempre l'accento sul tipo di fruizione. In inglese e in italiano si adoperarono invece terminologie appena più complesse: "perspective views adapted to the diagonal mirror or optical pillar machine" e "prospettive... per uso delle camere ottiche," oppure "realetti prospettive" dal formato del foglio su cui erano stampate le vedute.Va però subito detto che svariati tipi di stampe furono adattati in modo da poter essere osservati attraverso gli apparecchi ottici, senza ovviamente rispettare l'esigenza del ribaltamento dell'immagine. D'altro canto, le stampe che effettivamente soddisfano a questo requisito non sono che una parte molto limitata di quel variegato insieme rappresentato dalle vere e proprie vedute ottiche. E questo per due ordini di motivi: il primo attinente all'apparecchio ottico, che poteva assumere forme molto elaborate, con scatole a una o più lenti. Vere e proprie strutture mobili da spettacolo in cui lo specchio era abolito per permettere di sfruttare appieno l'effetto dell'illuminazione in trasparenza. (...) [Alberto Milano]
Sezione riservata a una bibliografia curata e specialistica che esamina il precinema.
Precinema
Thematic library
Description
Libro
Details
Viaggio in Europa
Attraverso le veus d'optique
Alberto Milano (a cura di)
Alberto Frumento (Presentazione)
Mostra omonima realizzata dalla fondazione Antonio Mazzotta / Regione Lombardia, Assessorato alla Cultura.
Nuove Edizioni Gabriele Mazzotta
Milano
1990
978-8820209605
120
Cartoncino
23,9 x 1,3 x 22,6 cm
560 gr
ISBN-10: 8820209608
Cat. BCS-PR-017
STAI SVOLGENDO UNO STUDIO O DELLE RICERCHE
Vuoi consultare o esaminare i materiali dei fondi archivistici?
Pianifica subito una sessione di approfondimento per il tuo progetto.